In che modo il periodo che stiamo vivendo può comportare dei rischi per la nostra salute psichica?
Il periodo che stiamo vivendo a seguito della diffusione del Covid-19 ha delle caratteristiche molto simili a quelle di un evento traumatico, in considerazione del fatto che un evento traumatico è per definizione improvviso (1), comporta una minaccia per la sopravvivenza (2), e modifica il nostro modo di vivere, la rappresentazione di noi stessi, degli altri e del mondo (3).
Distinguiamo due tipi di esperienze che possono lasciare tracce permanenti o di lunga durata nella nostra vita:
- i traumi con la t-minuscola sono esperienze più piccole ma continuative e di carattere relazionale, in particolar modo vissute in età precoce; tali esperienze (abbandoni, trascuratezza emotiva, trascuratezza fisica, umiliazioni, rifiuto, ecc.) entrano a far parte dell’identità di ciascuno, ovvero del modo di rappresentare sé stessi e gli altri;
- definiamo traumi con la T-maiuscola eventi improvvisi e gravi, che non capitano solitamente e che comportano una minaccia per la sopravvivenza propria o altrui (terremoti e altre catastrofi naturali, incidenti, diagnosi di malattia, ecc.).
La diffusione del Coronavirus si configura dunque come un evento stressante, nonché potenzialmente traumatico, e in quanto tale rappresenta un fattore di rischio per la salute psichica.
Fortunatamente il nostro cervello è flessibile. Come si è adattato prima all’isolamento forzato, mobilitando risorse delle quali potevamo essere anche inconsapevoli, in buona misura saprà fronteggiare anche le fasi successive.
Questa capacità è ciò che chiamiamo resilienza.
Il cervello, attraverso il sistema di elaborazione dell’informazione, è capace di ripararsi e di auto-guarire. Tuttavia, tale processo naturale della mente a volte può rimanere bloccato proprio a seguito della carica emotiva di un evento traumatico.
Abbiamo detto che a volte si tratta di un evento di grande portata (cui si lega un senso di minaccia per la vita propria o altrui), mentre altre volte di eventi che non comportano una minaccia per la vita ma comunque continuativi e/o avvenuti in tenera età. In entrambi i casi, il processo che consente la risoluzione del trauma può bloccarsi, con conseguenze sul nostro cervello.
In che modo ci può venire in aiuto la Terapia E.M.D.R.?
L’acronimo E.M.D.R. sta per Rielaborazione e Desensibilizzazione Attraverso i Movimenti Oculari.
L’E.M.D.R. è un metodo psicoterapico strutturato per il trattamento di tutte quelle condizioni cliniche conseguenti ad eventi traumatici o emotivamente stressanti, nonché del Disturbo da Stress Post-traumatico (P.S.T.D.).
Consiste in un approccio metodologico di efficacia comprovata in vari studi empirici e rappresenta, ad oggi, lo strumento principale all’interno delle linee guida dell’O.M.S. per il trattamento di questo disturbo.
Oltre che come metodo di cura delle reazioni post-traumatiche, viene utilizzato come strumento di prevenzione rispetto allo sviluppo di possibili disturbi psicologici che potrebbero insorgere a seguito di un evento critico come quello che stiamo vivendo noi oggi a seguito della diffusione della pandemia.
Risulta infatti utile anche per la decompressione e la gestione delle reazioni peri-traumatiche (ovvero quelle che sopraggiungono a ridosso dell’evento critico), sia nella popolazione direttamente colpita sia negli operatori sanitari e nei soccorritori impegnati in prima linea nella risposta all’emergenza.
L’E.M.D.R. sarebbe in grado di riattivare, attraverso l’utilizzo dei movimenti oculari, il processo naturale di auto-guarigione del cervello laddove questo sia rimasto bloccato a seguito di esperienze emotivamente stressanti.
Tali eventi verrebbero infatti immagazzinati in memoria con tutte le informazioni sensoriali e la carica emotiva del momento, in maniera disfunzionale e tale da generare sintomi.
Con l’E.M.D.R. l’evento viene desensibilizzato, ovvero perde la sua carica emotiva, e rielaborato, dunque collegato con informazioni più adattive (divenendo in seguito risorsa per l’individuo).
In conclusione, l’E.M.D.R. può rappresentare uno strumento utile per trasformare un episodio di vita negativo (come quello che tutti noi ora stiamo vivendo) in un episodio positivo, di arricchimento e crescita personale.
Nel corso degli anni si sono sviluppati differenti protocolli E.M.D.R. standardizzati e validati, che si sono mostrati efficaci per la gestione delle reazioni peri – traumatiche e post – traumatiche.
Negli interventi E.M.D.R. immediatamente a seguito del verificarsi di un evento potenzialmente traumatico vengono prevalentemente utilizzati il protocollo E.M.D.R. per un evento critico recente (Shapiro & Laub, 2008) e il protocollo E.M.D.R. di gruppo (Jarero & Artigas, 2009).
(Fonte: www.emdr.it)